L'ora delle tentazioni by Consorzio Suonatori Indipendenti Lyrics
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Quote from the song “L'ora delle tentazioni” by Consorzio Suonatori Indipendenti
Eccola l'ora delle tentazioni
È questa l'ora delle tentanzioni
Il vento il fuoco una porta che sbatte
Pensieri parole
Posso tutto ciò che voglio
Voglio tutto ciò che posso
Rosa è una rosa una rosa è una rosa
Mistica rosa rosa carnosa
Sfiorisci bel fiore
ORO
Oro e piaceri e paradisi mussulmani
La Casa La Chiesa a Modo e per Bene
La casa la chiesa a modo e per bene campana che suona
La notte che viene cattolico decoro cattolico decoro
Cattolico decoro cattolico decoro la luce si spegne
Scaldano le braccia del peccato scaldano il freddo
Del firmamento che è fredda la notte
È fredda la notte...
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Perfect Lyrics of the Song “L'ora delle tentazioni” Released in 1996
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Eccola l'ora delle tentazioni
È questa l'ora delle tentanzioni
Il vento il fuoco una porta che sbatte
Pensieri parole
Posso tutto ciò che voglio
Voglio tutto ciò che posso
Rosa è una rosa una rosa è una rosa
Mistica rosa rosa carnosa
Sfiorisci bel fiore
ORO
Oro e piaceri e paradisi mussulmani
La Casa La Chiesa a Modo e per Bene
La casa la chiesa a modo e per bene campana che suona
La notte che viene cattolico decoro cattolico decoro
Cattolico decoro cattolico decoro la luce si spegne
Scaldano le braccia del peccato scaldano il freddo
Del firmamento che è fredda la notte
È fredda la notte...
FAQ & Knowledge Song “L'ora delle tentazioni”
ℚ. What have the artists said about the song?
le chitarre, ovvio, si infilano anche qui. luogo inadatto, consono a voce pianoforte brevi accenni di violino, compaiono seducenti come un jingle pubblicitario appena l'atmosfera si apre e restano lì come leggero disturbo pronte a trasformarsi in pseudo zampogne cornamuse pur di ribadire la propria necessità. Hanno ragione.
Sempre più spesso penso pensieri che non mi piacciono e la mia confusione si amplifica in quella di chi mi sta vicino. Della inadeguatezza di questo debole pensiero, debolissimo, più capace di capire un Etrusco aspettando l'imbrunire in una pozza calda della val d'Orcia che di capire, pur dandosi da fare, i propri contemporanei. Coltivo allora il mio lato animale. Dopo migliaia di anni di mutuo rapporto è possibile avere dagli animali addomesticati informazioni sostanziali sull'uomo?
Vi racconterò una storiella, quasi due.-è croata, dall'oriente, al levar del sole-
era la prima volta che, bambino, vedevo una cavallina grigia, gli altri cavalli che conoscevo, bai o morelli, erano Bardigiani o Maremmani. Croati o Furlani (friulani), così i vecchi montanari delle mie parti chiamavano dei cavalli grigi o roani, cavalli adatti alle mulattiere alla vita di montagna. Di loro non ho più sentito parlare fino a quest'estate. Una piccola notizia, due righe in un articolo, un si raccontano nuove strane leggende.
“sul fronte dell'assedio a Sarajevo un piccolo gruppo di cavalli croati requisiti dai militari si è suicidato gettandosi in un burrone”. Questa non è una leggenda, credetemi, è un insegnamento, sicuramente adatto a pochi, ma quei pochi potranno farne tesoro.Tancredi è un giovane cavallaccio, nato in casa e ben allevato, sempre rotto e rovinato ovunque per troppa energia che non sa ancora controllare. Io l'allevo, semibrado, lui allevia le mie tristezze e mi insegna lo sguardo animale, che ha l'anima ma non puù approfittarne, sul mondo. Lo sguardo lineare di chi può solo subire il verificarsi degli avvenimenti storici e li subisce avendo a disposizione per sopravvivere un codice genetico che, date certe condizioni di vita, può diventare coscienza individuale, ma senza poterne trarre profitto.
– Giovanni Lindo Ferretti, libretto dell'album